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Il progetto ABC presentato dall'agenzia stampa Dire

"Imparare a nuotare in acque tranquille", il metodo ‘Abc’ per il benessere psicofisico. L'intervista a Massimo Gasparetto

 

Imparare a nuotare bene quando le acque del fiume sono tranquille, per poter affrontare meglio le rapide quando si presentano“. È la metafora alla base del progetto internazionale ‘ABC’ del quale l’Unione Italiana Sport per Tutti è capofila in Italia. Un nuovo approccio alla vita che punta a coltivare il proprio benessere psico-fisico, anche attraverso l’attività fisica, per sviluppare resilienza e una mentalità costruttiva: risorse utili, queste, per far fronte agli ostacoli che possono presentarsi nel corso della vita.

L’impostazione, fanno sapere dall’ente di promozione sportiva e associazione di promozione sociale, nasce in Australia, è stata adottata in Danimarca e grazie all’Isca-Associazione Internazionale di Sport per Tutti  si sta sviluppando in tutta Europa grazie ad alcuni programmi pilota, tra i quali, appunto, quello promosso dall’Uisp in Italia. Il significato del progetto si racchiude nella formula ‘ABC – Act, Belong, Commit’, cioè:  ‘Agisci e renditi attivo‘; ‘Condividi la tua vita con gli altri in maniera socievole’; ‘Acquisisci consapevolezza attraverso il fare a partire dallo sport e contribuisci a migliorare te stesso e la società nella quale vivi’.

Il progetto verrà presentato per la prima volta in Italia lunedì prossimo, 29 settembre, nel corso del workshop dal titolo ‘Salute mentale è salute pubblica: Uisp propone il progetto ABC per il benessere di comunità‘, che si terrà a Roma presso l’Audiotorium Biagio D’Alba del ministero della Salute (in Viale Giorgio Ribotta, 5). L’appuntamento è dalle 10.30 alle 17. Scarica il programma della giornata

Ma per saperne di più sul progetto, la Dire ha intervistato Massimo Gasparetto, responsabile delle Politiche per la Promozione della Salute e Welfare della Uisp.

Gasparetto, intanto, quando nasce la Uisp e qual è oggi la sua mission? 
“La Uisp è un ente di promozione sportiva e un’associazione di promozione sociale che nasce nel 1948 con lo scopo, nel Dopoguerra mai poi preservato, di permettere a tutte le persone, anche le meno abbienti, di poter praticare attività sportiva. Parliamo di sport sociale, non finalizzato ai risultati di vertice, ma allo stare bene, al divertirsi e al coltivare la propria passione nel tempo libero. Tre le parole chiave della nostra mission: diritti, ambiente e solidarietà”.

Lo sport è un nuovo diritto di cittadinanza”, ha detto nel corso di una intervista: ma perché tutti dovrebbero praticarlo? 
“Perché è anche attraverso lo sport che si coltiva il proprio benessere psico-fisico. Ricordo che persino l’Unione Europea ha definito la ‘deprivazione sportiva’ come la carenza di un diritto”.

Tra i vari progetti messi in campo dalla Uisp ce n’è uno dedicato alla salute mentale, un tema più che mai attuale, che si chiama ‘ABC’: che cos’è e perché è nato? 
“Il progetto è nato nel post-Covid per far fronte all’aumento di depressione e solitudine tra la popolazione, attraverso pratiche di relazione positiva. Secondo questo approccio è fondamentale occuparsi del benessere della persona prima che si presenti un momento di difficoltà oppure una patologia. Non a caso il video promozionale che accompagna il progetto ‘ABC’ utilizza la metafora del fiume: bisogna imparare a nuotare bene quando le acque del fiume sono tranquille, per poter affrontare meglio le rapide quando si presentano. È questo l’approccio di cambiamento positivo che coltiviamo e il progetto sostanzialmente amplia moltissimo la possibilità di promuovere benessere psicologico e salute”.

Il progetto ha alla base un vero e proprio stile di vita, che si potrebbe sintetizzare come una ‘chiamata all’azione’. Ci può spiegare meglio? 
“La Uisp è ambasciatrice di questo progetto in Italia e lo fa con grande entusiasmo da due punti di vista: da un lato facendo advocacy verso tutti gli stakeholder e i vari soggetti a livello istituzionale, dall’altro attraverso la sperimentazione di precise innovazioni rispetto alle pratiche che svolgiamo con i bambini, con gli adulti o con gli anziani nelle situazioni di criticità”.

Ma parlando di salute mentale, oggi, cosa intendiamo? 
“Nella sua accezione comune, per ragioni di tipo culturale, l’espressione ‘salute mentale’ ci porta subito al concetto di patologia. Pensiamo quindi alle persone che stanno male, che hanno un disagio psichico, depressioni o altre malattie. In realtà ‘salute mentale’ vuol dire aumentare la resilienza delle persone in modo che quando si trovano di fronte ad un lutto o ad una disavventura abbiano le risorse per poterle affrontare. Occuparci di salute mentale vuol dire ampliare la nostra capacità, attraverso il benessere, di poter far fronte agli eventi della vita quotidiana”.

Il progetto ‘ABC’ sarà presentato il 29 settembre a Roma, presso la sede del ministero della Salute. Qual è l’invito che vuole rivolgere? 
“Intanto siamo molto contenti che ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità abbiano accolto con favore il nostro workshop, dimostrando interesse verso questa metodologia. Il nostro appello è quello di fare advocacy all’interno del terzo settore e tra le istituzioni che si occupano di benessere e di promozione della salute ai vari livelli. Inoltre, ci auguriamo che possano tener conto di questo approccio nella stesura del prossimo Piano nazionale della prevenzione, previsto nel 2026: riteniamo infatti che sia un approccio innovativo dal punto di vista metodologico e molto economico dal punto di vista della gestione delle risorse. Crediamo sia una bella opportunità da far crescere nel nostro Paese”. (Fonte: Dire)